lunedì 5 settembre 2011

Tedeschi 4 volte campioni, il Francoforte ha la meglio sul Marsiglia e vince per due volte di fila il torneo dell'amicizia di San Giorgio della Richinvelda

Troppo forti per il Marsiglia, troppo forti per tutti. L'Eintracht Francoforte si aggiudica così per la quarta volta il Torneo dell'amicizia. È la seconda affermazione di fila per la formazione tedesca, dopo quella conquistata nel 2009 e ancor prima nel 1999 e nel 2001. Questa volta non c'è proprio stata storia. Con le italiane (a sorpresa) escluse dalla finalissima, è toccato a l'Olympique Marsiglia sfidare i campioni in carica. Le due compagini si erano già affrontate nella fase a gironi e già in quell'occasione la vivace formazione di Francoforte aveva fatto capire, vincendo per 3-1, chi era il più forte. Il copione si è ripetuto ieri pomeriggio, sul campo principale di San Giorgio, dove i francesi sono stati letteralmente impallinati. Per farla breve, già dopo 18'di gioco l'Eintracht conduceva per 3-0. Un brutto colpo per il Marsiglia, specialmente perché a causare la debacle ci hanno pensato i continui errori provocati dalla difesa e dal portiere Ibrahima Sy, classe 1995, che in due occasioni non si è dimostrato all'altezza della situazione. La prima quando su calcio d'angolo, una sua uscita maldestra, ha fatto carambolare la palla sui piedi di Zymolka al quale non è parso vero appoggiarla in fondo alla rete per l'1-0. Dopo il raddoppio confezionato da Gian Luca Waldschmidt, la seconda papera del portiere che al 18'si è fatto trovare fuori dai pali: ancora Waldschmidt, con un pallonetto, lo ha ridicolizzato. Sembrava, comunque, che l'Olympique avesse nelle gambe la forza per reagire dopo aver accorciato le distanze (a pesare è stata una distrazione di Mohr, che si è fatto portare via la palla al limite dell'area di rigore) con Agape. Invece nel secondo tempo, quando ti aspetti un forcing pressante dei francesi, dopo appena 20 secondi di gioco arriva la quarta marcatura de l'Eintracht con il sigillo di Stendera. La partita non ha praticamente più nulla da dire. I tedeschi, a una manciata di secondi dal triplice fischio dell'arbitro Miniutti della sezione di Maniago, vanno ancora a segno. Questa volta a completare la disfatta del Marsiglia ci pensa l'autorete di Honoré. Una finalissima del genere nessuno probabilmente se la sarebbe aspettata. Di incontrare un avversario così molle nemmeno mister Uwe Bindewald, che aveva già visionato l'Olympique in altre occasioni, ci avrebbe creduto alla vigilia del match. Invece le cinque reti rifilate dal «suo» Eintrach probabilmente passeranno allo storia di questo torneo. Il merito del Marsiglia è stato comunque quello, alla sua prima apparizione in assoluto in questa kermesse, di aver raggiunto subito la finale. Per battere i tedeschi, probabilmente, ci voleva dell'altro. Sarebbe forse servita quella squadra - come si era dimostrata due anni fa la Lazio - capace di ostacolare in tutti i modi il possesso palla e la precisione dimostrata dai giocatori de l'Eintracht. Solo così si sarebbe potuto combattere lo strapotere di un club che, su quattro apparizioni, non ha mai steccato nemmeno una volta.

Nessun commento:

Posta un commento